Associazione Tartufai Fossombrone

La nascita dell’ATF
La storia dei Tartufai di Fossombrone affonda le radici più di 30 anni fa; il 29 agosto 1980, un gruppo di amici diedero vita alla Associazione Tartufai Fossombrone.
Erano anni importanti per il dibattito regionale per la formazione della legge regionale sulla commercializzazione del Bianchetto.
La storia dei Tartufai di Fossombrone affonda le radici più di 30 anni fa; il 29 agosto 1980, un gruppo di amici diedero vita alla Associazione Tartufai Fossombrone
Erano anni importanti per il dibattito regionale per la formazione della legge regionale sulla commercializzazione del Bianchetto.
Il dibattito che si scatenò nelle Marche a cui l’Associazione prese parte attiva portò alla commercializzazione del Tartufo bianchetto o marzuolo e annoverare il tartufo delle Cesane tra i tartufi commerciabili.

Tartufo Bianchetto
Ha forma generalmente arrotondata, o anche irregolare, però mai lobata.
La scorza esterna è liscia, di colore biancastro negli esemplari giovani, tendente in seguito al fulvo, la polpa di colore nocciola ha venature bianche.
Si raccoglie da gennaio ad aprile ma non è raro incontrarlo anche in autunno inoltrato. È abbastanza comune ovunque vegeti il Tartufo Bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico), emana un profumo meno forte ma comunque gradevole ed intenso.
Si usa preferibilmente cotto in fette sottilissime. Ottimo abbinato a burro e parmigiano Reggiano.
Ideale per la preparazione di primi piatti, frittate, uova a occhio di bue, omelettes, scaloppine, ecc.
Per la conservazione si consiglia di avvolgere i tartufi con carta scottex o meglio con un panno di cotone da sostituire ogni due giorni. Riporli in frigo nel settore verdure dentro un vaso abbastanza capiente per un massimo di 5 o 6 giorni.
Prima dell’uso lavare accuaratamente in acqua corrente.