L’atmosfera di una vera osteria degli anni ’20, accoglie il cliente appena varca il cancello in ferro entrando nel Cortile Luigi.
Il suo nome risale alla storia del bisnonno dell’Oste, che rientrato dall’avventura in America per scampare alla leva militare della Prima Guerra Mondiale, aprì un’osteria nei pressi del monte Paganuccio.
Nel cortile potrete accomodarvi all’aria aperta ai tavoli in legno con geometriche gambe in ferro, realizzati da artigiani locali appositamente con un piano appoggia borse al centro, questi vestono dei runner dalle Bottega Busatti che li ricoprono come un cappello magico di altri tempi, nelle calde sere d’estate vengono illuminati da soffuse luci artigianali.
Dal cortile Luigi, attraverso una porta in ferro e vetro, si entra nel vivo dell’osteria: un grande specchio perfettamente circolare invita per un attimo a chiudere gli occhi, per riaprirli nell’epoca degli anni ’20 ed entrare nel mondo dell’Osteria, dove è riflesso il pavimento in pietra di graniglia, cuore dei materiali dell’epoca. L’originale bancone del bar realizzato con il raro legno noce nazionale è decorato con bugne, protagonista della mescita del vino e del taglio del pane.
Le piccole scale realizzate in marmo giallo d’Istria, illuminate da una vetrata panoramica, ti portano al piano superiore, dove accedi alla Piccola Sala, scaldata da una stufa nera in ghisa ed illuminata da un’ampia finestra da cui si può ammirare in lontananza il colle santo del paese tra le mura storiche delle case limitrofe.
Illuminano il locale le lampade a ventaglio in vetro e ottone alle pareti assieme alle tradizionali lampade “stelle di Urbino” che scendono dal soffitto con una catena in ottone, tutte rigorosamente fatte a mano nelle sapienti botteghe del Montefeltro.
Sedendosi ai tavoli dell’osteria si può gustare il cibo, servito su piatti in maiolica realizzati e dipinti a mano da manifatturieri italiani, che racconta una cucina semplice, vivace, energetica, fantasiosa e storica.

La Ricetta del Notaio

Ricetta del notaio

I biscotti del notaio

Dalla ricetta degli archivi culinari della quadreria Cesarini, i famosi biscotti a forma di becco, chiamati anche “le becutte”, che il notaio Cesarini degustava a fine pasto o nei pomeriggi con gli amici mentre si disputavano partite a carte e chiacchiere davanti al camino. In osteria vengono serviti con i distillati o amari o vermut rigorosamente tutti di provenienza italiana.

Le altre specialità

La battuta di manzo del Montefeltro

Per gli amanti della carne cruda, la battuta di manza del Montefeltro è un piatto ideale per tutte le occasioni. La carne rigorosamente del Montefeltro proviene da allevamenti non intensivi e per la sua morbidezza si predilige la carne di manza.Dopo averla battuta a mano, l’oste la prepara arricchita di giardiniera, sale integrale, olio locale e senape in granì ed è possibile degustarla tutto l’anno in osteria. Servita con la cialda di pane biologico a lievito madre in osteria potrete trovarla in menù, tutto l’anno.

Il cappelletto cacio pepe

Il piatto “best seller” dell’osteria è un minuscolo cappelletto ripieno di carne come tradizione Forsempronese vuole, mantecato con una crema al pecorino a latte crudo affinato in grotta con pepe macinato. È il piatto simbolo dell’Osteria Zanchetti che potrete trovare tutto l’anno all’interno del menu dell’oste.

La guancia di manza con la mela rosa dei sibillini

La guancia di manza è una interpretazione e mescolanza di sapori antichi e moderni, di tecnica e cultura che L’oste ha saputo dare. Cotta lentamente per 8 ore a bassa dopo essere stata a marinare con il vino rosso e le spezie. Nappata con la purea delle mela rosa dei sibillini del presidio slow, la guancia viene servita con la cicoria di campo e carote biologiche profumate al limone. Ideale per gli amanti della carne classica rivisitata dall’oste con toni agrodolci.